di CAMILLA BRUNERI*
Cosa troviamo oltre il tacco dodici, il filo di fard e gli occhialini da intellettuale, che molte donne sfoggiano come un’uniforme? Le instancabili camminatrici del traffico, perennemente in bilico tra una crisi di nervi, le lezioni di piano del figlio e la riunione del CdA per cui lavorano?! La risposta, di una semplicità quasi disarmante, è no.
Questo no non è un rigurgito femminista di un’esponente della categoria, né un tentativo di risollevare un tormentone estivo che ha, per lo meno, dimostrato di essere un sicuro investimento editoriale. Le parole della donna che sta dietro questo pezzo vengono da una riflessione quotidiana sul senso della presenza della donna nella società, che vuole essere privo di giovanilismi e falsi miti. Proprio da questo argomento vorrei cominciare: il mito.
Sin dall’antichità alla donna è stata data una parte chiave nel misterioso teatro famigliare, che l’ha accompagnata nelle epoche dandole la riconosciuta imp