di ENZO TRENTIN
Un giovane si trova a passare nel porto, vede un amico che sta per emigrare, gli chiede spiegazioni. La risposta: «Sai, prima era vietato essere omosessuali, adesso è libero, prima che diventa obbligatorio me ne vado». É una storiella, s'intende; ma può valere anche come circonlocuzione al fine di offrire una ragione in più ai Veneti per l'autodeterminazione.
Qualche mese fa «Il Fatto Quotidiano», riferendosi alla regione Veneto [VEDI QUI] ha scritto tra l'altro: «[…] una politica provinciale, incapace di una prospettiva più lunga dell’immediato domani, e in cui i rapporti personali hanno sempre avuto maggiore rilevanza rispetto a quelli istituzionali. A fine 2014, per esempio, la Regione sbloccò molti finanziamenti ai Comuni solo attorno a Natale, così che non rimanessero sufficienti giorni perché i paesi e le città li potessero usare in maniera completa. Si arrivò all’assurdo che molti Comuni ebbero forti avanzi di bilancio e contemporaneame