di CARLO ZUCCHI
Giovedì 20 novembre 2015 la giustizia italiana ha consumato il suo ennesimo scempio, con la condanna in appello nei confronti dell’ex-presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco a quattro 4 e 2 mesi, dopo che in primo grado era stato condannato a 9 anni e 3 mesi per aver fatto parte di un’associazione per delinquere, che avrebbe «condizionato illegalmente l’attività d’iniziativa legislativa, amministrativa e negoziale degli organi della Regione Abruzzo e in particolare della Direzione sanità e delle Asl operanti sul territorio regionale». Qusto recitavano le motivazioni della sentenza.
Bene. Anzi, male, perché Del Turco è stato condannato senza che fossero dimostrati passaggi di denaro e solo grazie alla testimonianza di Vincenzo Angelini, ex-ras della sanità abruzzese ed esponente del peggior capitalismo di relazione, condannato in primo grado a 10 anni per bancarotta fraudolenta il 29 ottobre 2015, per aver distratto oltre 180 milioni di