di CHRIS WILTON
Mentre Saipem crollava in borsa (-25,5% teorico) dopo il secondo allarme utili del 2013 e Consob bloccava per due giorni le vendite allo scoperto sul titolo, proseguivano gli accertamenti della Commissione sulle modalità con cui avvenne il primo profit warning di fine gennaio. Gli ispettori Consob hanno lasciato la sede della società di San Donato Milanese il 7 giugno scorso, mentre le indagini vanno avanti di pari passi con l'autorità britannica di vigilanza, la Fsa: la Consob aveva infatti richiesto la cooperazione internazionale. Gli accertamenti riguardano il collocamento dei titoli Saipem da parte di Bofa-Merrill Lynch per conto del fondo Blackrock, operazione avvenuta proprio alla vigilia del crollo del titolo, causato dal profit warning. Le azioni furono vendute al placement a 31 euro, per scendere in chiusura di seduta del 30 gennaio intorno a quota 20 euro. Insomma, un bagno per chi ha comprato: chi ha venduto sapeva del profit warning e quindi del calo
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