Il “furto democratico” divora l’anima della convivenza sociale

di LUIGI CORTINOVIS In un mondo dominato da dibattiti su equità e giustizia sociale, le parole dell'economista Robert Higgs risuonano come un monito: "La società basata sulla redistribuzione annienta la virtù genuina. La redistribuzione dei redditi realizzata per via della coercizione statale è una forma di furto". Higgs, noto per le sue critiche al ruolo espansivo dello Stato, smaschera l'illusione democratica che legittima tale pratica, affermando che il furto resta tale, indipendentemente dal numero di "ladri" coinvolti. Sviluppando questo pensiero, emergono le profonde implicazioni etiche e sociali di un sistema che istituzionalizza la spoliazione, minando le basi di una convivenza virtuosa. Al cuore del ragionamento di Higgs c'è la distinzione tra carità volontaria e imposizione statale. La virtù genuina – generosità, solidarietà, responsabilità personale – fiorisce solo in contesti di libertà individuale. Quando lo Stato preleva risorse tramite tasse progr