di LUIGI CORTINOVIS
Negli ultimi decenni, l’Occidente è entrato in una crisi sistemica che si manifesta in tutti i settori della vita associata: dalla geopolitica all’economia, dalla coesione sociale alla cultura, fino a un’inquietante deriva morale e spirituale. Molti osservatori — da nostalgici del marxismo a teorici del declino — leggono questo collasso come la "fine del capitalismo" o il "tramonto dell’Occidente", per citare Oswald Spengler. Ma questa lettura appare profondamente fuorviante, come ha chiarito, con una inaspettata lucidità, Robert F. Kennedy Jr., in una recente intervista, nella quale ha dichiarato: “Non abbiamo il capitalismo del libero mercato in questo paese. Abbiamo un capitalismo corporativo e clientelare”. Il riferimento a Big Pharma, ed agli accadimenti farso-pandemici, è evidente.
Lungi dall’essere l’effetto terminale di un sistema capitalistico autentico, la crisi contemporanea è semmai il prodotto del tradimento dei suoi principi f
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