di CARLO CAGLIANI
Ludwig von Mises, nel suo libro "La mentalità anticapitalistica" (del 1956), offre una chiave di lettura fondamentale per comprendere il funzionamento dell’economia di mercato, ovvero dell'economia libera: la ricchezza di alcuni non causa la povertà di altri, ma è il risultato di un processo che soddisfa i bisogni di molti. Le sue parole ci guidano nel confutare l’idea, sostenuta da alcuni sedicenti liberali (in realtà resistenti dalle radici culturali fasciocomuniste), che la soluzione per affrancarsi dallo Stato risieda nella creazione di piccole realtà (quasi delle tribù) autarchiche, autosufficienti e isolate.
Sebbene tali comunità possano sembrare affascinanti, esse rappresentano una risposta limitata, emergenziale, e, in ultima analisi, incoerente con i principi del liberalismo coerente. La vera libertà si realizza attraverso una società aperta, fondata sulla cooperazione volontaria, la divisione del lavoro e il libero scambio, non attraverso