di BRAD SPANGLER
Il termine, in effetti, evoca giustamente immagini di tiranni sanguinari e di loro apologeti – dai campi di sterminio in Cambogia al massacro della Foresta di Katyn, dai patiti dello stato che chiedono più potere per il governo al fine di “combattere la povertà”, ai nipoti bastardi dell’ideologia di Trotsky che oggi si fanno chiamare “neo-conservatori”.
È stata la foglia di fico dietro cui nascondere il banditismo e l’ingorda sete di sangue e potere. È stato il mantra di quelli che cospirano per vedere realizzata l’immagine orwelliana dello stivale totalitario che marcia per sempre sul volto umano. Mi riferisco all’altra guerra, la Guerra di Classe.
In breve, la dottrina marxista sosteneva che il rapporto tra persone comuni (proletariato) ed élite (capitalisti) era la continuazione del rapporto tra padrone e schiavo dei tempi antichi e che qualunque mezzo, non importa quanto brutale potrebbe rivelarsi, è giustificabile per correggere ta
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