di MATTEO CORSINI
Afferma Annamaria Furlan: "Nemmeno il 5% delle famiglie italiane può essere classificato con grandi patrimoni, questi vanno tassati non la gente normale". Mesi fa la Cisl lanciò una raccolta firme per proporre l'abolizione delle imposte sulla prima casa e un bonus da mille euro annui per tutti i titolari di redditi fino a 40mila euro, finanziato con una bastonata fiscale sulle “grandi ricchezze”. Le firme raccolte hanno raggiunto la soglia di 500mila, per cui la Furlan, segretario generale della Cisl, ha presentato, con piena di soddisfazione, il disegno di legge alla Camera.
Che un disegno di legge di iniziativa popolare nel quale si propongono più soldi e meno tasse per una fetta di popolazione più consistente rispetto a quella che dovrebbe pagare il conto raggiunga 500mila firme, non deve stupire nessuno. A maggior ragione in Italia, dove per celare il movente dell'invidia si alza il paravento di due parole, tanto abusate quanto fraintese, come soli
Certa gente non capirà mai un cazzo.
Neanche in punto di morte.