di REDAZIONE
In Italia, l'apologetica intrepretazione della Rivoluzione francese è ormai assodata. Ma in realtà, guardandola con gli occhi distaccati dello storico, non è tutto rose e fiori, come tutti i democratici vanno raccontando pubblicamente e gli insegnanti spiegando nelle scuole.
Le considerazioni presenti nel volume edito dalla LEONARDO FACCO EDITORE sono tese a dare una risposta almeno a due grandi interrogativi relativi alla Rivoluzione francese, rivoluzione che sul finire del secolo XVIII ha scompaginato l’intera storia dell’umanità.
Innanzitutto: come sia stato possibile che una serie di eventi di efferata brutalità, o di innegabile immoralità, che una serie di vicende che hanno comportato enormi costi umani ed immani sacrifici siano stati recepiti, nell’immaginario dei più e nella coscienza moderna, in una luce totalmente positiva. Oltretutto, questa sorta di glorificazione acritica sconfessa proprio quel presupposto intellettuale dei sommoviment
Anche i valori illuministici, che hanno preparato la Rivoluzione, erano entrati debolmente nelle élites intellettuali venete, che pure erano pervase da una visione filosofica empiristica. Ci sono estranei tuttora il Giacobinismo e il razionalismo ateo di stampo francese.