di MATTEO CORSINI
Da qualche tempo è in corso un dibattito, per lo più a livello tecnico/accademico, sulla carenza o meno di attività a basso rischio, definite come sicure. Chi propende per una risposta affermativa fa notare che i tassi di interesse su tali attività sono particolarmente bassi (talvolta negativi), il che segnalerebbe una carenza di offerta di tali asset.
Willem Buiter e Ebrahim Rahbari di Citi Research hanno scritto un report dedicato al tema, nel quale osservano, tra l’altro, che gli acquisti operati dalle banche centrali nell’ambito dei rispettivi programmi di quantitative easing hanno contribuito a generare un ribasso dei tassi di interesse su diversi tipi di asset. Il che, peraltro, era un obiettivo dei programmi stessi.
Osservano anche che a fronte dell’assorbimento di titoli “sicuri”, le banche centrali hanno immesso altrettante passività sicure, ossia la base monetaria creata per far fronte agli acquisti di titoli. Passività alle quali, p
Dalle mie parti si usa dire : “più la rimesti , più puzza”.
Il problema é certamente complesso e a mio avviso richiede un profondo cambiamento per evitare le crisi o i fallimenti che inducono i Capitali sia privati come pure le Banche e le Finanziarie alle gravi perdite come dagli esempi che hanno visto alcuni Istituti a chiudere completamente con dolorose perdite.
Lo Stato o gli Stati non falliscono mai perché riversano i difetti di sistema Politico Economico sui cittadini, aumentando le Tasse o sequestrando i conti in banca dei risparmiatori.
Il cambiamento necessario per mettere fine alle speculazioni dei Capitali, dovrebbe eliminare gli interessi sui capitali e beneficiare dell’investimento sulla partecipazione in progetti di sviluppo, ossia trarre i benefici dalla produzione o servizi non più sugli interessi del prestito ed in questo caso produce lavoro.
In questo modo anche gli Stati verrebbero a beneficiare sull’eliminazione degli interessi deducibili dai bilanci come voce di spesa prima delle tasse.
Esempio: se mi facessi imprestare da uno Stato estero un Miliardo al 2 o 3% di interesse sul Capitale ricevuto, il rimborso dell’interesse viene considerato come voce di spesa esente da tassazione.
In questo modo i Capitali non investiti, tendono lentamente a morire a causa dell’inflazione monetaria e dell’inflazione sui costi della vita e promuove il lavoro.
I Mutui speculativi dovrebbero sparire e i benefici del Capitale sono già considerati nei costi del prodotto.
Anthony Ceresa Italia International Association.
oltre il danno la beffa…!