di LUIGI CORTINOVIS C’è un filo nero, sottile ma robusto, che lega l’ambientalismo da salotto occidentale alla miseria di milioni di esseri umani nel Terzo Mondo. È un filo intessuto di ipocrisia, falsa coscienza e un cinismo malthusiano che vede nell’uomo non una risorsa, ma un cancro da estirpare. Non lo dicono i “soliti negazionisti”…

