di EUGENIO CAPOZZI
Spesso quando si parla delle misure restrittive in atto si dimentica, o si finge di dimenticare, che alla base di esse non c'è alcun fondamento scientifico chiaro e univoco, ma ci sono soltanto decisioni politiche puramente arbitrarie. Decisioni che, infatti, non a caso continuamente contraddicono e smentiscono se stesse.
Se oggi, per esempio, i criteri per attribuire le "fasce" colorate alle regioni fossero gli stessi di novembre scorso, quando furono istituite, tutte le regioni italiane sarebbero "gialle", salvo la Basilicata. Se oggi molte sono "arancioni" o "rosse" è perché a gennaio il governo ha deciso arbitrariamente di abbassare la soglia dell'indice RT necessaria per rimanere nella categoria più "buona". E perché altrettanto arbitrariamente ha deciso di interpretare in senso più restrittivo altri dei famosi, esoterici 21 criteri stabiliti allora per la classificazione.
Perché il governo lo ha fatto? A gennaio la situazione sanitaria era peggi
In fondo lo fanno perché la gente se la fa nelle mutande dalla paura e loro lo sanno.
quando riesco a parlare con qualcuno che non è completamente lobotomizzato riesci a scorgere qualche barlume di comprensione. Poi la solita frase: e io che ci posso fare?
E lì ti cadono le braccia a non solo.