di THOMAS DiLORENZO
A tutti piace sentirsi lusingati dall'essere definiti "grandi", soprattutto a Donald Trump. Altrettanto lusinghiero è sentirsi definire l'intero Paese "grande", se non "il più grande", "eccezionale" o "indispensabile". O forse anche "una città splendente su una collina", che ricorda "La città di smeraldo" del Mago di Oz.
Nel mondo politico, tuttavia, esistono diversi significati di "grande" o "grandezza". Alla fine della Guerra Fredda, un gruppo di opinionisti e attivisti politici influenti, ben finanziati e politicamente influenti, guidati da Bill Kristol, si autodefinirono "National Greatness Conservatives (NGC)", un termine che ricorda molto l'attuale movimento "Make America Great Again".
Secondo David Brooks in un articolo del Weekly Standard del 1997, gli "NGC" annunciarono che, con la fine della Guerra Fredda, il Grande Governo avrebbe dovuto essere impiegato per "unificare fisicamente e spiritualmente la nazione". Brooks, Kristol e altri NGC
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