di MATTEO CORSINI
In prima pagina dell'inserto domenicale del Sole 24 Ore si trova una rubrica, dal titolo “Memorandum” a firma del direttore, Roberto Napoletano. Domenica 31 gennaio Napoletano ha dedicato il suo pezzo ai servitori dello Stato dell'Agenzia delle entrate, dopo aver partecipato a una cena e aver avuto come commensale il direttore dell'Agenzia, Rossella Orlandi.
Napoletano inizia così: “Quasi le scappa una lacrima a Rossella Orlandi, ma quando ripete («le mie donne e i miei uomini») la voce è ferma, gli occhi si muovono come una pallina da flipper, vengono fuori senso dello Stato e caparbietà: «Noi abbiamo la coscienza a posto, direttore, siamo orgogliosi del nostro lavoro, oggi posso affermare con tranquillità che all'agenzia delle Entrate la squadra c'è, tiene botta a tutto, la macchina funziona perché le mie donne e i miei uomini si muovono insieme». Si ferma, quasi di scatto, poi con lo stesso impeto naturale: «Vorrei che si sapesse che quel s
C’è anche di peggio. L’Agenzia delle Entrate si scrive pure le norme da sola e cambia le regole del gioco in corso di partita. Il legislatore in materia fiscale da tempo non è più il parlamento, gli onorevoli non hanno la preparazione tecnica per capirci qualcosa. Le norme arrivano direttamente dall’Agenzia delle Entrate e gli yes-men le votano e zitti. Sarà per il senso dello stato …
Illeggibile.
Ma adatto alla grancassa che dirige, filogovernativa oltre ogni buonsenso.