di GEORGE ORWELL
“C’è una minoranza di intellettuali pacifisti le cui reali e tacite motivazioni sono il disprezzo della democrazia occidentale e l’ammirazione del totalitarismo.
L’abituale propaganda pacifista afferma in sostanza che gli opposti schieramenti sono ugualmente cattivi, ma se si leggono più attentamente gli scritti degli intellettuali pacifisti più giovani, si scopre che non esprimono affatto una condanna imparziale, ma rivolta quasi interamente contro l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Inoltre, non condannano per principio la violenza in quanto tale, ma solo quella esercitata in difesa dei paesi occidentali.
I russi, al contrario dei britannici, non vengono biasimati per essersi difesi combattendo, e a ben vedere tutta la propaganda di questa specie evita ogni riferimento alla Russia o alla Cina. Non viene mai sostenuto, ancora, che gli indiani dovrebbero abiurare la violenza nella loro lotta contro gli inglesi.
La letteratura pacifista è pie