di TONTOLO
L’articolo 25 della Costituzione-feticcio dice che: «Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge», preso direttamente dallo Statuto Albertino che diceva: «Nessuno può essere sottratto ai suoi giudici naturali».
Al processo che ha condannato il Berlusca per le sue frequentazioni extraconiugali, extra-anagrafiche, extracomunitarie, extraparlamentari c’erano due pubblici ministeri (uno napoletano e l’altro nato a Firenze ma con cognome molto campano) e tre giudici: una di Siracusa, una della provincia i Taranto e una milanese. Ciumbia! Addirittura una padana, una su cinque!
A questo punto al bar del mio paese si è aperta una disquisizione fra gli avventori, che hanno smesso per un momento i panni di commissari tecnici dell’Atalanta e della Nazionale per indossare quello di esperti del diritto.
Prima fazione, leghista, guidata dal fedelissimo ragionier Roscia: “Il Berlusca è un mafioso, l’ha detto il Bossi ed è giusto
Comments are closed.