di FABRIZIO DAL COL
Il governo dovrebbe farcela ad ottenere il sì del Senato la prossima settimana. A meno che non arrivino nuovi mal di pancia da quella maggioranza nata dal mega inciucione Pd-Forza Italia, che ieri sembrava voler fare le barricate sul sistema di composizione ed elezione del nuovo Senato. La chiamano riforma, quella dell’abolizione del Senato, ma è una colossale contro riforma, anzi, una colossale balla che cela l’esatto contrario, ovvero una mega fregatura ai danni dei cittadini. Il Tomasi di Lampedusa sul suo “Gattopardo” scriveva: ‘tutto cambia affinché nulla cambi’, ma qui siamo veramente in presenza di incoscienti scialacquatori di denaro pubblico. Ma quale sarebbe allora il vero motivo dell’abolizione del Senato? La risposta è facile: da un lato si garantiscono che il Senato non abbia più funzioni di controllo e il potere di modifica delle leggi, dall’altro, attraverso la nomina diretta dei partiti, si mettono in “parcheggio”