di ENZO TRENTIN
Nei giorni scorsi l'ambiente indipendentista veneto si è indignato per un articoletto apparso sul quotidiano veronese l'«Arena», a firma G.B. che ha una sua rubrichetta fissa, e nella quale svillaneggiava gli indipendentisti definendoli ignoranti, perché non sanno che l'indipendenza è impossibile e illegale, e definendo la Repubblica di Venezia, alla quale i predetti indipendentisti aspirano, come una repubblica di puttane, e di spie come Giacomo Casanova. Alcuni hanno già inviato lettere al giornale per contestare queste gratuite affermazioni. Noi qui riprenderemo la questione, ma prima faremo una digressione o Excursus che dir si voglia.
In primo luogo parleremo di puttane. La società rinascimentale di Venezia riconosceva due diversi tipi di cortigiane: la cortigiana onesta, ossia la cortigiana intellettuale, e la cortigiana di lume (più simile alle moderne prostitute), una cortigiana dei ceti bassi, che viveva e praticava il mestiere vicino al Ponte di