di LUIGI CORTINOVIS
Molte volte i numeri sono sufficienti per spiegare cosa è la tanto "benedetta redistribuzione". Qualche giorno fa, abbiamo pubblicato quanto scritto dall'editorialista del "Washington Post", Steven Pearlstein, che diceva papale papale una cosa: "Esistono due Italie".
Altre volte, è sufficiente leggere la quarta di copertina di un libro - "Il Sacco del Nord" - per rammentare come funziona questo paese a forma di stivale: "Esiste un modo rigoroso per distinguere fra il reddito che un territorio produce e quello che riceve? Qual è il credito (o il debito) di ogni regione nei confronti di tutte le altre? A che cosa è dovuto l'eventuale debito? Troppa evasione fiscale? Troppa spesa pubblica? Troppa inefficienza nell'erogazione dei servizi? Se il federalismo dovesse fare sul serio, ossia attuare davvero qualche principio di giustizia territoriale, come cambierebbe la distribuzione delle risorse fra le regioni italiane? Per rispondere a queste e ad altre domande
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