di PAOLO L. BERNARDINI
Il “Bel Paese” non è solo un formaggio. E questo ce lo rivela – o piuttosto ce lo rivelava, l’immagine mi pare scomparsa da anni – la stessa forma di formaggio, appunto, ove campeggiava il ritratto di Antonio Stoppani, in un tondo leggermente decentrato, sull’etichetta. Insieme ad una carta ferroviaria, simbolo dell’Italia “unificata” non solo politicamente, ma anche, per dir così, concretamente, “collegata” in lungo e in largo, magari ancora provvisoriamente, con crepe falle vuoti, e naturalmente incidenti. Egidio Galbani si ispirò al capolavoro di Stoppani, nel 1906, per creare il celebre formaggio. E il formaggio, così nazionalpopolare, di un incerto sapore, a dire il vero, morbido e calorico, ebbe immenso successo. E non solo in Italia, divenne prodotto (anche) da esportazione. E dunque il nome del grande geologo lecchese, Antonio Stoppani, nato nel 1824, morto nel 1921, fervente patriota, divenne in qualche modo immortale. Non ta