di CLAUDIO ROMITI
In tema di previdenza pubblica, come è noto la Consulta ha bocciato il contributo di solidarietà che il governo Monti aveva deciso di adottare sulle pensioni superiori ai 90.000 euro all'anno.
I ben pagati giudici costituzionali, in evidente odore di conflitto d'interessi, hanno stabilito che tale norma contrasta con gli articoli 3 e 53 della nostra Costituzione sovietica. Articoli che, per la cronaca, impongono al nostro "carissimo" fisco di adottare rigidi criteri di uguaglianza e di progressività nel prelievo. Dunque, l'Inps ha dovuto rimborsare l'esercito di mandarini di Stato a riposo, con buona pace dei nostri disastrati conti pubblici.
Tuttavia, per una ben più ampia platea di cittadini-contribuenti gli stessi principi costituzionali sono stati sospesi da oltre 20 anni, senza che nessuno avesse qualcosa da obiettare. Mi riferisco ai milioni di lavoratori indipendenti -piccoli imprenditori, artigiani e commercianti- ai quali fin dal 1991 è stat
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