di PAOLO MATHLOUTHI
E’ opinione radicata negli ambienti autonomisti quella secondo la quale, al fine di riaffermare il vincolo che lega ciascuno di noi al proprio genius loci, sia compito imprescindibile di quanti si dedichino anima e corpo a questo intento stringersi a coorte in difesa del piccolo mondo antico cui si appartiene,chiudendosi a riccio e mostrandosi refrattari ad ogni sollecitazione proveniente dall’esterno che viene istintivamente avvertita come ostile o comunque fuorviante rispetto al fine ultimo della battaglia culturale intrapresa, vale a dire il superamento del modello dello Stato – Nazione e la conseguente ridefinizione del concetto di “patria” secondo una logica localista, maggiormente rispettosa del principio di sussidiarietà e delle differenze etno – culturali. Terra Insubre, come al solito in controtendenza, ritiene non da oggi che questa visione museale dell’identità rappresenti una pericolosa deriva passatista, un mito incapacitante che rischi
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