di GIORGIO CALABRESI
E' durato poco il vento del nuovo corso politico in Ucraina. La coalizione delle forze salite al potere sull'onda della rivolta di Maidan sembra già sul punto di sgretolarsi. Un mese dopo la caduta del presidente Viktor Ianukovich, i principali partiti della nuova maggioranza si accapigliano e si scambiano accuse, a volte forse per ragioni tattiche in vista del voto presidenziali del 25 maggio. A rimanere isolato è però soprattutto l'alleato più imbarazzante dell' epopea della piazza: il gruppo paramilitare nazistoide Pravii Sektor, che non è rappresentato in parlamento nè al governo, ma il cui contributo fu fondamentale negli scontri con la polizia di gennaio e febbraio e i cui militanti girano ancora armati per il centro di Kiev e di altre città.
A tenere alta la tensione contribuisce anche il deposto Ianukovich, che dalla Russia - dove si è rifugiato - soffia sul fuoco sollecitando referendum «in tutte le regioni per definirne lo status» incora
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