da ALTRE FONTI
L’ora “x” è fissata. «Domani alle 18 dichiariamo la secessione», dicono convinti. Come in Crimea anche in Veneto da domenica scorsa si sta votando il referendum per l’indipendenza. Dall’Italia, da «Roma ladrona», da uno Stato che «continua a mungere» una vacca che, dopo la crisi, tanto grassa non lo è più: secondo i dati di Unioncamere, diffusi ieri, il Pil regionale è tornato ai livelli di tredici anni fa. E allora via, si vota. Poco importa che farlo non abbia nessun valore legale.
«Siamo già 1 milione e 307 mila», dicono con toni trionfali da Plebiscito.eu, il comitato che ha organizzato la consultazione. Il quesito principale è: «Vuoi tu che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana?». A ieri hanno risposto, secondo i dati degli organizzatori, «il 35,02 per cento degli aventi diritto» in Veneto. Pur ammettendo qualche “abuso”, un’enormità. Si vota online sul sito del comitato ma anche nei gazebo allestit
Comments are closed.