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VENEZIA - Proprio vero, il diavolo si nasconde nei dettagli. Dopo aver dribblato per mesi le domande circa la sua ricandidatura nel 2015, a sorpresa il governatore del Veneto ha scoperto le carte a Mix24, la trasmissione radiofonica di Giovanni Minoli: «Che farà da grande?», «Farò l’indipendente»; «Come vede le prossime regionali?», «Sono molto ottimista». Decifrato, lo scambio di battute assume un tenore inequivocabile: Luca Zaia mira a succedere a se stesso nella presidenza di Palazzo Balbi e affronterà la campagna regionale con una “lista civica del presidente” sganciata dai simboli politici d’appartenenza, incluso quello leghista. La strategia, confermata da ambienti vicini al governatore e confortata dall’esito di sondaggi riservati, mira a costituire un’ampia coalizione aperta a personalità autonome e ad associazioni rappresentative del territorio, sostenuta ma non condizionata all’eccesso dalle forze di centrodestra. Non è tutto. Pe
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