di CATERINA BIANCHINI
Dapprima, abbiamo avuto le favole gender fluid al posto di quelle tradizionali nelle scuole inglesi e francesi. Poi, abbiamo avuto autori messi all'indice nelle biblioteche inglesi e americane perché, come nel caso di George Orwell, avevano avuto un bisnonno coinvolto nello schiavismo. A seguire, abbiamo assistito ai disclaimer di avvertimento per classici cinematografici recanti "espressioni razziste" come Via col Vento e Gli Aristogatti.
Dalla terra delle libertà che si trova oltreoceano, qualche tempo fa, abbiamo infine appreso della cancellazione dei poemi omerici dai programmi di alcune scuole in quanto ritenuti testi sessisti e razzisti. Tutto questo, però, ancora non aveva chiamato in causa l'attività presso il Ministero della Verità svolta da Winston Smith nel romanzo 1984, ovvero il lavoro di revisione materiale di testi e foto del passato sulla base delle esigenze ideologico-propagandistiche del presente.
Quel salto di qualità, ebbene, ade