di GILBERTO ONETO*
La deprivazione culturale è per propria essenza una condizione soprattutto “percepita”, molto più difficile da quantificare e da rendere oggettiva di quella economica. Ciò non di meno è possibile per il caso padano trovare una abbondante quantità di concreti riferimenti: la deprivazione è così evidente da arrivare ad assumere rilevanza statistica.
Si può cominciare da uno dei settori più delicati e strategici: l’istruzione, soprattutto quella pubblica. Qui il marcatore più significativo è rappresentato dall’assoluta preponderanza nelle Regioni padano-alpine di insegnanti foresti. Mentre nel centro-sud quasi tutti i maestri e i professori hanno origini locali o provengono da comunità vicine, in Padania una cospicua (e crescente) porzione di “educatori” è costituita da foresti, cioè da gente proveniente dalle Regioni centro-meridionali. Secondo la Fondazione Agnelli nel 2008-09 il 19,8% degli insegnanti di ruolo nelle scuole padane
Oneto era sempre “spot on” ! Grazie Leo, bello rileggerlo anche se, ahimè, purtroppo ci ricorda che quando una civiltà viene colonizzata può solo fare mea culpa e non certo prendersela con quella colonizzatrice. Speriamo di non dover fare lo stesso discorso nel 2030 quando, se non ci diamo rapidamente una svegliata, “non possederemo nulla e saremo felci” :))
Tristezza enorme, sì. Era un maestro per i leghisti e i leghisti han fatto l’esatto contrario.