di GERARDO COCO
Riassumiamo brevemente le misure annunciate dal presidente della Bce Mario Draghi nella presse conference di giovedì scorso. Aumento del quantitative easing mensile da 60 a 80 miliardi di euro fino al marzo 2017; riduzione del tasso di rifinanziamento delle banche da 0,05% a zero; aumento del tasso di interesse negativo da -0,30% a -0,40% sui depositi, o riserve presso la BCE; acquisto di obbligazione societarie.
Lo scopo di questo pacchetto è di rianimare le economie europee e produrre un po’ di inflazione. Con qualche variante si tratta dello stesso pacchetto di misure applicate nel 2015 che non hanno funzionato, lasciando le economie stagnanti. Draghi ora pensa di ottenere risultati aumentandone la dose. Peggiorerà solo la situazione soprattutto a causa della Nirp (negative interest rate policy).
Il fine delle banche è raccogliere depositi provenienti da risparmi, attività produttive e finanziarie per fare prestiti e quanto maggiore l’ammont
A parte le mie solite osservazioni, sul sistema monetario, mi piacerebbe sapere se “per caso” visto che sembrerebbe che i depositi dei privati nelle banche stiano scendendo in modo pericoloso, la Bce abbia proceduto di fatto a sostituire il risparmiatore con le varie operazioni di Draghi in questi ultimi anni.
Avrebbe senso, non trovate?
Articolo magistrale.
La gente e l’impresa se ne sbattono di questi artifici.
Non li capiscono neppure.
Li subiscono.
Gente ed impresa chiedono meno tasse, possibilità di risparmiare, di avere una prospettiva economica ed operativa senza continue intrusioni e furti di origine governativa e sovragovernativa.
La gente e l’impresa vorrebbero stare tranquilli e lavorare per sé , sviluppare produzione e commercio libero in un ambiente favorevole, tranquillo e rispettoso della proprietà privata, del risparmio, del merito.
Non è così.
Ed è per questo che tutto questo armeggiare da parte del mondo della finanza e della politica ottiene risultati
regolarmente dannosi.
Tentano di porre rimedi che sono , invece, atti nocivi.
D’altronde se si guardano i fatti e si tralasciano i proclami politici si vede che ci si sta impoverendo, mediamente, tutti.
Che l’emigrazione giovanile aumenta, che le aziende chiudono e/o delocalizzano.
Che le banche non prestano perché l’attività economica soffre di queste situazioni e fatica a rimborsare i prestiti.
Dice bene Coco quando parla di serpente che si morde la coda.
E nonostante tutto ciò, l’altro giorno leggo che l’ammontare dell’introito fiscale furtivo è aumentato nel 2015 rispetto al 2014.
Che fanno le banche commerciali, prestano perché si paghino le tasse?
Molti analisit invece plaudono a Draghi per le azioni fatte nei confronti del TLTRO
Dicono che con quella mossa,la BCE,”paghi le banche per prestare denaro” e quindi che sia una buona soluzione
Cosa ne pensate voi?
Il nostro pensiero corrisponde a quello di Gerardo Coco e Matteo Corsini, due nostri collaboratori economici.