di ANTONIO DE FELIP*
Una lunga scia di violenze
In sostanza, quella dell’Islam è una lunga storia non solo di feroci conquiste, di invasioni, di massacri, di violenze, di vessazioni, ma anche di “rapina dei talenti”. Una fonte assolutamente preziosa in merito a questa lunghissima serie di violenze è data da un argomentatissimo testo di una storica di nazionalità britannica nata in Egitto: BatYe’or: Il declino della Cristianità sotto l’Islam, Lindau, Torino 2009. (Di quest’autrice Lindau ha anche pubblicato un altro fondamentale testo: Eurabia.) Nel libro l’autrice narra di come i tesori di tecnologia e di scienza accumulati dalle civiltà precedenti vennero messi al servizio dei nomadi e seminomadi arabi e più tardi turchi. E aggiunge: “La letteratura, le scienze, l’arte, la filosofia e la giurisprudenza islamiche non nacquero né si svilupparono in Arabia, vale a dire in un contesto arabo-musulmano, ma tra i popoli conquistati, nutrendosi della loro linfa vi