di REDAZIONE
Si prospettano difficili i negoziati per la creazione di un governo di coalizione in Islanda, dopo i risultati incerti delle elezioni parlamentari che si sono svolte ieri. Una volta completato lo spoglio infatti, i conservatori del Partito dell'Indipendenza hanno ottenuto la maggioranza relativa con il 29%, che equivale a 21 dei 63 seggi del Parlamento, due seggi in più rispetto alla scorsa legislatura, secondo i dati forniti dall'Iceland Monitor.
Perde invece 11 seggi il Partito Progressista, formazione centrista dell'ex premier islandese Sigmundur Davio Gunnlaugsson, prima e più illustre vittima dello scandalo Panama papers, che ha ottenuto l'11,5% - con una perdita del 13% - ed otto seggi. Uniti ai 21 dei conservatori, l'attuale coalizione di governo arriva 29 seggi, tre i meno rispetto alla maggioranza necessaria a governare.
Il Partito dei Pirati, la formazione guidato da Birgitta Jonsdottir, 49enne parlamentare femminista, poeta, artista e collaboratrice d