di MATTEO CORSINI
"Ho lavorato in questo Palazzo per ventitre anni, e prima ancora altri cinque a Strasburgo. La passione mi ha tenuta viva e integra. Fare politica non è un mestiere, ed è impossibile servirla senza quel fuoco che arde. Finita questa legislatura lascerò il campo". Rosaria Bindi, detta Rosy, ha annunciato che “lascerà il campo”. Lo fa, a suo dire, dopo aver “lavorato” per ventitré anni in Parlamento italiano, dove era entrata dopo cinque anni al Parlamento europeo. Aggiunge, però, che fare politica “non è un mestiere”.
Non mi risulta che Bindi abbia “lavorato” facendo questo “non mestiere” per tutti questi anni a titolo gratuito. Di certo questo suo “non mestiere” è stato, è, e continuerà a essere a carico dei pagatori netti di tasse, a prescindere dal fatto che siano o meno suoi elettori. Anche molti dei quei pagatori, suppongo, sentono ardere qualcosa quando leggono dichiarazioni del genere.
Bindi si sofferma anche sulla sua
Non mi è mai piaciuta.
Da come la vedo io fa parte della classe politica che ha rovinato l’italia.
Il liberalismo costei non sa neppure dove stia di casa.