di SALVATORE ANTONACI
L'importante tornata elettorale svizzera di domenica scorsa ha offerto più di un motivo di interesse per quel che concerne lo stato di salute complessivo del sistema politico locale. I cinque quesiti referendari, riguardanti, come al solito, argomenti molto interessanti ancorché piuttosto eterogenei, afferivano all'istituzione di un tetto massimo per la costruzione di seconde case, alla concessione di sgravi fiscali per gli acquirenti di prime abitazioni,alla regolamentazione dei giochi a premi, al prezzo unico dei libri ed alla proposta di elevare a sei settimane la durata delle ferie per i lavoratori.
Diciamo subito che le risultanze del voto sono piuttosto contrastanti e non è riscontrabile un leitmotiv politico-ideologico né una tendenza univoca in quello che un tempo era definito il movimento della società. Ma questa è una abitudine consolidata della democrazia referendaria elvetica. Così, se da una parte possiamo annoverare nel campo liberal
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