di MATTEO CORSINI
Plus24, il supplemento del sabato del Sole 24 Ore, ha la missione di rendere edotto il risparmiatore delle tante fregature nelle quali gli potrebbe capitare di incappare rivolgendosi agli intermediari finanziari. A volte lo fa con eccesso di zelo e qualche incoerenza.
Per esempio, scrivere peste e corna di alcuni prodotti, ospitandone poi la pubblicità a pagamento. La redazione attribuirà la responsabilità alla proprietà, ma evidentemente quella pubblicità contribuisce a pagare gli stipendi di coloro che scrivono e senza quella pubblicità forse gli stipendi sarebbero inferiori e/o pagati con minore puntualità.
Uno dei cavalli di battaglia di Plus24 sono gli scenari probabilistici da inserire nella documentazione informativa sui prodotti finanziari. Previsti da Consob nel 2009 su prodotti assicurativi e strutturati, furono poi ritirati. Secondo Plus24, per via di una potente azione dei lobbisti di settore. Ufficialmente, perché gli scenari probabilisti
Meglio semplificare.
Non acquistando “prodotti” finanziari.
Già il termine “prodotto” non si attaglia a questi pezzi di carta straccia.
Ma fidarsi di chi li propone è davvero da autolesionisti.
Se non mi fido dello stato non acquisto i suoi titoli.
Idem per banche, finanziarie, aziende quotate o no.
E’ semplice, se si vuol essere coerenti.
Fare investimenti finanziari per un comune risparmiatore (quindi senza certe informazioni che invece altri hanno…) è un po’ come giocare la roulette: il banco vince sempre, se è fortunato andrà in pareggio.