di MATTEO CORSINI
Anche se ha ridimensionato i toni perché gli è stato fatto notare che nella gara a sparare la cialtronata più grande si finisce per perdere credibilità anche nei confronti del credulone per antonomasia, ossia l’elettore italiano medio, Matteo Renzi non riesce a reprimere del tutto la propria natura.
Ecco quindi riproporre l’operazione Capricorn, già lanciata nei mesi scorsi: “Pure se attutito dall’avanzo primario degli ultimi quindici anni e dalla ricchezza privata, il debito pubblico italiano è un problema. Vogliamo ridurlo non privatizzando ancora società come Eni o Enel, ma con l’operazione Capricorn che è già in avanzata fase di studio e che consentirà di liberare risorse, aumentare la crescita, valorizzare Cassa Depositi e Prestiti. Partendo ovviamente dai beni immobili dello Stato”.
In pratica, lo Stato non privatizzerebbe nulla, ma riuscirebbe a fare cassa per (forse) ridurre un po’ il debito pubblico. Il tutto con una forma di
Sono mezzucci proposti da chi sa benissimo che lo stato è alla canna del gas.