di LEONARDO FACCO
Le prime due mosse da dittatore in pectore Hugo Chavez le ha fatte. Dapprima ha approvato la nuova legge sulla “responsabilità sociale dei mezzi di comunicazione”, una norma che metterà la mordacchia ai giornalisti indipendenti, pena la galera o la chiusura delle testate per cui lavorano. Poi, ha eletto - con i soli voti della sua maggioranza - ben 12 giudici da insediare nel Tribunale Supremo di Giustizia, minando – come ha rilevato Human Rights Watch – quel poco di autonomia residua della magistratura.
Il caudillo venezuelano, superate le forche caudine del “fu” referendum revocatorio, ha iniziato a metter mano all’ordinamento per modellarlo a suo gusto, onde evitare intralci di sorta da parte dell’opposizione. Non a caso, solo qualche giorno fa è volato a Cuba per stringere ulteriori alleanze con il maestro Fidel Castro, insieme al quale ha sparato a zero contro gli Stati Uniti, mandando all’aria l’ALCA (Area di Libero Commercio America
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