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Libertà economica e libertà di pensiero, nel paese del “capitalismo reale”

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di PAOLO L. BERNARDINI Una domanda che legittimamente ogni liberale deve porsi, è questa: la libertà economica garantisce anche la libertà di pensiero, oppure quest’ultima si può raggiungere indipendentemente dalla situazione politica in cui ci si trova? Detto altrimenti, e rovesciando le prospettive: un cittadino del Venezuela, o di altre dittature, non sarà forse maggiormente consapevole di cosa significa “libertà” piuttosto che un cittadino di una “democrazia liberale”, poniamo, la maggiore al mondo, gli USA? Che cosa rende veramente liberi? La risposta più semplice è una: la libertà, alla fine, è una conquista interiore, è qualcosa che prescinde dal tipo di regime sotto cui si vive. Ma anche questa risposta può essere pericolosa, nelle sue conseguenze, nella misura in cui in questo modo si legittima ogni regime, anche quelli palesemente liberticidi, anche quelli ove la libertà economica è ridotta a zero sotto la parvenza di un sistema di libertà
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