di MATTEO CORSINI
Come un fiume carsico, periodicamente riaffiora in Italia la discussione in merito alle cosiddette “trivelle”, termine col quale si finisce per identificare tanto la ricerca di possibili giacimenti di idrocarburi quanto la loro effettiva estrazione.
Per i fondamentalisti dell’ambientalismo nostrano, tutto ciò che riguarda gas e petrolio è da considerare satanico, senza fare distinzioni tra le diverse attività che rientrano nel settore oil&gas e, spesso, senza avere alcuna competenza tecnica in materia. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in quota M5S, ha affermato:
“Da quando sono Ministro non ho mai firmato autorizzazioni a trivellare il nostro Paese e i nostri mari e mai lo farò. Non sono diventato Ministro dell'Ambiente per riportare l'Italia al Medioevo economico e ambientale. Anche se arrivasse un parere positivo della Commissione Via, non sarebbe automaticamente una autorizzazione”.
Si tratta in effetti di autorizzazioni con