di MATTEO CORSINI
Riunitisi in un convento in quello che è stato definito il “conclave di Rieti”, i principali esponenti del Partito Democratico hanno partorito un programma in cinque punti per proseguire la claudicante esperienza del governo con il M5S.
Non può mancare il tocco “green”, con soldi (dei pagatori di tasse) da spendere per fare di Taranto la “città verde d’Europa”, 500mila assunzioni nella pubblica amministrazione (spendendo altri soldi dei pagatori di tasse), accesso al digitale e al 5G per tutta l’Italia (anche qui il pasto non sarà gratis).
Avanti con cure odontoiatriche gratis per famiglie con Isee fino a 30mila euro (un provvedimento da campagna elettorale berlusconiana, a onor del vero), libri gratis fino al liceo e scuole aperte al pomeriggio.
Ovviamente non manca il capitolo tasse, con la rimodulazione dell’Irpef per ridurre la progressività sui redditi medi, operando un “lieve incremento sulle aliquote più alte”, ma “senz
Il gattopardesco “Cambiare tutto per non cambiare niente” si è trasformato in un camaleontico stratagemma: cambiare il nome “statalismo comunista” in “statalismo solidale” (a spese di chi produce). Ovviamente non cambiando la sostanza.