di TONTOLO
In un paese appena appena civile, uno come Giuliano Amato dovrebbe aver timore a mettere fuori il naso dalla porta. In Itaglia – terra di mafiosi, truffatori e parassiti – ad uno così, invece, si stendono tappeti rossi.
Anche io che son Tontolo, ma non tontolon, il “professor sottile” lo ricordo per pochi, ma pessimi, motivi:
1- Ha fatto carriera stando attaccato alle mutande di Bettino Craxi (alias il cinghialone);
2- Percepisce 31.000 euro al mese di pensione;
3- Ha rapinato tutti gli abitanti di questo paese in una notte di giugno del 1992, allorquando – come fanno i banditi di professione – è entrato nei conti correnti per prelevare il 6 per mille dai conti correnti esistenti.
4- Continua a propugnare l’applicazione di un’ennesima patrimoniale, dato che – per il bene di questo Stato ladro – ritiene gli italioni fin troppo ricchi.
Uno così, emblema della Prima fatiscente Repubblica, andrebbe rincorso coi forconi, o quantomeno di
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