di MIKE HUEMER
La settimana scorsa ho commentato su quello che ritengo il fallimento di Ayn Rand come filosofa. Ho affermato ciò, in parte, perché trovo che i suoi contributi più distintivi alla filosofia (in particolare le sue teorie etiche e metaetiche) siano mal concepiti. Detto questo, c'è almeno una questione sulla quale trovo che Rand sia particolarmente perspicace. È la critica del socialismo.
Rand ha vissuto le prime fasi del socialismo in Russia, prima di fuggire in America. Questo è senza dubbio parte di come ha acquisito la sua profonda comprensione dei difetti di quel sistema. Il suo primo romanzo, Noi i vivi, è una lucida rappresentazione di come il sistema distruggeva le persone. Non è solo e semplicemente perchè era economicamente inefficiente, o perchè limitava alcune libertà. È che ha preso persone altrimenti decenti e le ha completamente corrotte.
Così ora spiegherò quello che ritengo essere il nucleo centrale della critica randiana del socialis