di JACK ELBAUM
Il 5 dicembre 1936, a Mosca fu scritta la storia quando l'Ottavo Congresso dei Soviet approvò, e Joseph Stalin firmò, la Costituzione Sovietica del 1936. Conosciuta anche come la "Costituzione di Stalin", il documento è stato salutato dai leader sovietici come "il più democratico del mondo". Era, infatti, un documento rivoluzionario, e nemmeno principalmente a causa della sua ideologia apertamente socialista. Ciò che la rendeva così sorprendente era che garantiva più diritti - civili, politici e personali - di quasi tutte le costituzioni occidentali.
Dimenticate il diritto universale al voto, le cinque libertà garantite dal Primo Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, o il diritto alla privacy; la costituzione sovietica garantiva tutto questo e altro ancora. C'era il diritto al "riposo e al tempo libero", "il diritto al mantenimento in vecchiaia e anche in caso di malattia o perdita della capacità lavorativa", e il "diritto all'occupazione