di ANDREA ZHOK
Estratto dei documenti sulle conversazioni emerse tra il direttore dell’AIFA Magrini e il capogabinetto del ministro Speranza, Zaccardi; da “La Verità” di oggi 21/03/2023.
22 novembre 2020. Magrini riceve alcuni dettagli sulla negoziazione dei contratti con le case farmaceutiche e scrive a Zaccardi (presso Speranza): «Caro Ministro ricevo questo da un giornalista. Lo ritengo molto serio e anche grave. Non credo di poter essere tenuto all’oscuro di queste cose». «Il protocollo Pfizer recita: “I dati saranno messi a disposizione [dei ricercatori che li chiederanno] 24 mesi dopo la conclusione dello studio” a certe condizioni:
1) «Tra i ricercatori ci deve essere uno statistico
2) I dati non potranno essere usati in tribunale. Secondo i documenti di registrazione, il completamento del trial è previsto per l’11 dicembre 2022. Quindi, i dati grezzi saranno disponibili a partire dall’11dicembre 2024. Probabilmente il vaccino sarà già stato
Dicevano: “Bisogna avere fede nella scienza”! Hanno nascosto tutto!
Dopo aver calpestato la Costituzione e le libertà individuali,imposto farmaci tossici,organizzato un futuro di clima,
Ecosbronza e digitalizzazione, sarà impossibile sovvertire lo stato delle cose perché “saremo una loro proprietà” obiettivo finale della loro strategia.Contrariamente a quanto pensassi, il loro percorso non subirà le deviazioni che auspicavo e alle quali davo credito.Purtroppo non rimane che la resistenza civile e l’inutile soddisfazione che anche i babbei affonderanno,presumibilmente,ma amara rivalsa,soffrendo più di noi.
Professor Zhok, cerchiamo di farcene una ragione:
1) Non è sufficiente “comprendere questo meccanismo fondamentale” per avviare un processo di risanamento.
2) Non verrà mai avviato alcun processo di risanamento perché chi dovrebbe avviarlo è sistematico complice.
3) Non ci sarà alcuna pubblica ammenda perché non è nell’interesse di lor signori.
4) Non ci saranno mai riforme legali che possano rendere impossibili ripetizioni di quanto abbiamo visto e avuto perché gli addetti alle riforme sono interessati a non riformare alcunché; i loro elettori sono sufficientemente babbei da continuare a credergli. Mentre i loro finanziatori sono i primi a preferire l’attuale status quo. Sotto il profilo giuridico è peraltro arduo trovare un meccanismo efficace per impedire gli abusi del potere. Gli ordinamenti attuali, sotto alcuni aspetti, potevano anche essere sufficienti anche se non al cento per cento; ma sono stati palesemente violati con il beneplacito di corti interne e internazionali.
5) L’oggettiva credibilità delle attuali istituzioni è irreversibilmente perduta in quanto notevolmente inferiore a quella degli addetti alle televendite, non solo di bigiotteria. Questo potrebbe forse essere l’unico aspetto positivo di tutta la faccenda ma i succitati babbei continueranno a considerare credibili le istituzioni incredibili.