di ARTURO DOILO
La "Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta", di John Maynard Keynes, ha rivoluzionato - in peggio - il pensiero economico, influenzando profondamente le politiche governative di tutto il mondo. Anzi, Keynes ha regalato alla casta un manuale perfetto per giustificare i loro sprechi, le loro ruberie e uno strumento per sostenere la crescita dello Stato. Tuttavia, gli economisti della Scuola Austriaca hanno sempre espresso forti critiche nei confronti di questa teoria, considerandola fallace sotto diversi aspetti. Hayek, in primis, è stato un coriaceo avversario delle proposte di Keynes.
Diverse ragioni hanno portato, razionalmente, a mostrare la fallacia del costrutto keynesiano. In primis, la critica all'idea di "Aggregazione Macroeconomica". Keynes basa la sua analisi su grandezze aggregate come il PIL, la domanda aggregata e l'offerta aggregata. Gli austriaci, invece, han sempre sostenuto che l'economia è un complesso sistema di interazion