di MIKA LOVEDO
Corre l'anno 1967, poco prima della morte di Bruno Leoni, che avvenne il 21 novembre di quell’anno. Leoni ha 54 anni, è nel pieno della sua carriera accademica e intellettuale e l’intervistatore, che vive ai giorni nostri, lo incontra per riflettere sul futuro. Leoni, con il suo tono riflessivo, accademico e appassionato di libertà, mostra la sua sfiducia verso lo Stato e il suo impegno per il diritto naturale e la libertà individuale. L’intervista si è svolta idealmente in una luminosa sala della biblioteca dell’Università di Pavia, dove Leoni ha insegnato per molti anni.
Mika Lovedo: Caro professore, siamo quasi alla fine degli Anni Sessanta, gli anni del boom economico e ci avviamo verso la fine del millennio. Chiuso il terribile capitolo delle Guerre mondiali, quanto sta progredendo la libertà, quella vera, quella a cui le fa riferimento, in quest'epoca di governi democratici?
Bruno Leoni: È davvero un privilegio dialogare con qualcuno che v