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Dal seme alla rete: breve storia del libertarismo in Italia

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di FRANCO CAGLIANI Quando si parla di libertarismo e, più radicalmente, di anarco-capitalismo, il pensiero corre spesso agli Stati Uniti e ai nomi di Rothbard, Rand, Nozick. In realtà anche in Italia, pur con un certo ritardo, queste idee hanno trovato canali di diffusione, editori coraggiosi e intellettuali capaci di declinarle in un contesto culturale e giuridico molto diverso. Negli anni Settanta l’aria era tutt’altro che favorevole: il dibattito politico era dominato dalle grandi ideologie di massa, dalla violenza della sinistra e dalla contro-violenza della destra, e la critica dello Stato proveniva perlopiù dai movimenti extraparlamentari. Eppure, già nel 1979, appare un segnale controcorrente: la rivista Claustrofobia, fondata e diretta da Riccardo La Conca, che per prima in Italia affronta in maniera sistematica temi di critica radicale allo Stato, alla tassazione e al monopolio pubblico. Claustrofobia resterà un laboratorio per pochi, durerà per soli 5 numeri, ma h
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