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L’oro non è prezioso perché è bello. È bello perché è prezioso

Da leggere

di MANUEL POLAVIEJA Non perché brilli, adorni o si abbini bene al nero. L'oro è stato, e continua a essere, una riserva di valore per due ragioni tanto semplici quanto decisive: la sua quantità limitata e la sua facile riconoscibilità. Non c'è alcun mistero dietro la sua storia. Eppure, raramente viene spiegata chiaramente. La prima ragione non ha bisogno di spiegazioni. L'umanità non aveva bisogno di economisti per capire che ciò che esiste in quantità limitate tende ad avere valore. Lo ha imparato attraverso l'osservazione e l'esperienza nel corso dei millenni. L'oro, limitato per natura, offriva proprio questo: una ragionevole certezza sulla limitazione della sua quantità. E il grado di certezza sulla scarsità futura è ciò che massimizza la probabilità che un bene mantenga il suo valore in futuro. Il secondo motivo, la sua distinguibilità, è più curioso. La sua densità fisica è quasi 20 volte maggiore di quella dell'acqua, quasi il doppio di quella del pio
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