di REDAZIONE
Le vicende giudiziarie e politiche che hanno portato alle dimissioni choc Umberto Bossi dalla segreteria della Lega Nord hanno offerto ai detrattori del Carroccio nuovi motivi per gongolare. Quasi a crogiolarsi in un liberatorio: «Noi l'avevamo detto».
Ora, però, il problema è il futuro. Nonostante da più parti i vertici padani abbiano gridato alla necessità di rinnovamento, le possibilità che questo si realizzi concretamente sono sempre più rarefatte.
IL RISCHIO DELLA GERONTOCRAZIA. C'è il rischio, infatti, che dal terremoto che ha colpito la Lega «non emerga una nuova generazione di leader», spiega a Lettera43.it Paolo Feltrin, docente di Scienze politiche all’università di Trieste. «Il fatto che a farsi sentire siano sempre le vecchie guardie è indicativo». Del resto, «optare per un triumvirato per sostituire il leader, come ha fatto la Lega, equivale a non scegliere», aggiunge il politologo. «Ed è normale che i disillusi lo dicano con più
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