di REDAZIONE
Nella fase terminale della caduta dell'Impero Romano, il maggior peso per il cittadino medio erano le ingenti tasse che era forzato a pagare.
Le "riforme" fiscali dell'Imperatore Diocleziano nel III secolo erano così dure che molte persone furono spinte alla fame e la bancarotta. Lo stato arrivò al punto di perseguitare vedove e bambini per incassare le tasse dovute. Nel IV secolo, l'economia dell'impero era così depressa e la struttura fiscale così distorsiva che molti agricoltori abbandonarono i loro terreni per ottenere i sussidi statali.
In quel momento, il governo imperiale spendeva la maggior parte dei proventi delle tasse per sussidi pubblici e spese militari. Secondo lo storico Joseph Tainter per un certo periodo coloro che vivevano di stato erano più numerosi di coloro che lo finanziavano con le tasse.
Mmm.. vi ricorda qualcosa? Nel V secolo, le rivolte fiscali erano all'ordine del giorno nelle campagne, tra i pochi agricoltori rimasti. Il governo
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