di GIORGIO GARBOLINO
Il declino irreversibile dell’Italia è normalmente addebitato alla crisi economica, scambiando la causa con l’effetto. Sono 150 anni di regime pessimo che ci hanno portato alla situazione critica attuale. Non è il crollo economico che ci porta il malgoverno, ma il contrario. Comprensibilmente, nel mordere della crisi, passa in secondo piano la mancanza di libertà e di democrazia, ma è questa assenza che ci impedisce lo sviluppo e ci esclude dal gruppo dei paesi avanzati dell'occidente.
L’Italia è sempre stata illiberale e in mano a caste (o cosche?) di potere, ma qualcuno, anche in buona fede, sperava in un riscatto. Oggi non più, “il re è nudo” e si mostra per quello che è.
L’Italia è stata dispotica dall’origine, basti pensare a forze armate schierate in permanenza sul territorio per controllare i sudditi (i carabinieri, la guardia di finanza) anziché ai confini per difendere il paese. O ai prefetti, proconsoli romani che dettano le
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